domenica 24 gennaio 2010

Un intervento a Gamma Donna.

Il 28 e 29 gennaio 2010 si terrà a Torino il 3° Salone dell'Impreditoria Femminile Gamma Donna. Venerdì 29 (9.30-11.30) si terrà una tavola rotonda su Diversity Management: Investire conviene alle imprese?. Simona Cuomo, dell'Osservatorio sul Diversity Management della SDA Bocconi, presenterà una ricerca sulla situazione delle aziende italiane a questo proposito. Nel panel di discussione ci saranno rappresentanti di aziende, la Consigliera Nazionale di Parità Alessandra Servidori e la Consigliera di Parità Regionale del Piemonte Alida Vitale. In conclusione ci sarà un breve intervento mio, che riporto qui sotto.

Potete fidarvi delle donne, Potete fidarvi di più
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Questa tavola rotonda ci ha presentato un quadro esauriente di dati e di commenti su perché investire sul management femminile. Io vorrei aggiungere un elemento che potremmo chiamare un asset intangibile. Visto che sono qui come autrice di Donne senza guscio, prendo spunto da un episodio raccontato da una donna manager, una delle 30 di cui ho analizzato le esperienze in questo libro.
“Nella mia azienda ci fu un momento di crisi molto seria. Fui convocata dal mio capo, mi disse che contava molto su di me, perché ero tra gli elementi migliori. Io ero orgogliosa per questo atto di stima e mi impegnai in modo straordinario per mesi. Quando si videro i primi risultati, il capo mi espresse tutta la sua soddisfazione per il mio lavoro: ero stata bravissima. E io usci dalla sua stanza felice. Non ebbi altro”.
Ecco: un'azienda in crisi e la reazione di una sua dirigente. L'interesse dell'azienda prima di tutto. Ad un uomo non sarebbe mai successo. Un uomo avrebbe contrattato prima e preteso dopo. Certo, si potrebbe liquidare l'episodio facilmente: la solita incapacità di chiedere delle donne. Eppure, molte volte ciò che si chiama errore è un pregio non valorizzato.
Bisogna partire dalla base: la scelta di fare un lavoro qualificato e impegnativo non è un obbligo sociale per una donna. Quindi cercare un percorso professionale di alto profilo nasce da una forte motivazione personale.
Per un uomo, invece, il modello sociale si fonda imprescindibilmente sul lavoro, sul successo. Si potrebbe dire che mentre un uomo deve, una donna sceglie di fare carriera. Dunque se è arrivata ad un ruolo manageriale ha già superato condizionamenti sociali e filtri aziendali che un uomo non conosce nemmeno, ed è due volte più preparata e motivata.
Ma c'è dell'altro: diversa è anche la sua aspettativa verso il lavoro. Il lavoro per queste donne comporta benefici che vanno oltre il guadagno economico. Ciò che vogliono riguarda soprattutto le possibilità di autorealizzazione, di costruzione di sé, per questo le donne amano il loro lavoro- Perciò possiamo dire che in questo rapporto c'è sempre una presenza di eros, inteso come forza vitale e creativa. E dove c'è eros c'è gratuità, c'è dono.
Questo modo di essere verso il lavoro coinvolge anche l'azienda, con cui le donne stabiliscono una relazione basata su una forte lealtà, su un atteggiamento etico sorprendentemente diffuso.
Vengono in mente episodi della cronaca recente, con le crisi finanziarie di grandi società. Al cui vertice abbiamo visto top manager con retribuzioni avide e a fronte di danni per l'azienda.
Eppure non abbiamo mai sentito che tra di loro ci fossero delle donne.
Certo, sono poche in posizioni di grande potere, ma intanto quelle poche non sono così (e l'unica persona che a Wall Street aveva avvertito che quella finanza avrebbe portato a disastri è stata una donna).
Ci sono invece nelle aziende molte donne con meno visibilità ma in quelle posizioni chiave che fanno funzionare l'azienda, e sono preziose proprio per l'attenzione che pongono agli interessi aziendali. D'altra parte, chi conosce la vita aziendale sa che, di fronte ad un problema, un uomo pensa a chi delegarlo e come può trarne vantaggio, una donna dice 'ci penso io', e si impegna duramente per risolverlo.
Ce n'è abbastanza per dire ai vertici aziendali una cosa che vale sempre, ma tanto più in tempi di crisi. Se dovete assumere un persona, assegnare un ruolo di responsabilità, affidare un progetto, a parità di condizioni scegliete una donna. Perché potete fidarvi delle donne. Potete fidarvi di più.

5 commenti:

  1. Sono Valentina Paternoster, a breve caporedattore della nuova rivista online Mondo Rosa Shokking. Mi occuperò di cultura di genere, politiche di genere, conciliazione e tutto ciò che ha accheffare con donne e lavoro.
    Mi piacerebbe farle un paio di domande, una breve intervista sul suo libro e sulla sua esperienza di donna manager.
    Mi contatti, se può e se è interessata, all'indirizzo: valenvalen@email.it

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