Intervista su Corriereinformazione e su Torinosette
Sul sito Corriereinformazione, Il giornale degli operatori economici, è stata pubblicata un'intervista su come è nato il libro, le sue ragioni, le sue evidenze. Ringrazio Marcella Sardo, che se ne è occupata, per il suo interesse.
Anche Torinosette, della Stampa, segnalando la presentazione del libro a Torino l'11 gennaio, ha fatto un commento al libro.
L'associazione Nasce dal bisogno di riflettere sull'essere donna e manager: un percorso di autorealizzazione importante ma anche problematico. Una di noi, Luisa Pogliana, ha cominciato con una ricerca, da cui è nato un libro, Donne senza guscio. La partecipazione alla ricerca e il libro hanno suscitato incontri e discussioni. Segno di come questi temi riguardino un bisogno molto vivo, che tocca oggi molte donne. A partire da questa esperienza, nella quale ci siamo incontrate, abbiamo sentito il desiderio di continuare la riflessione comune su una realtà che è stata ed è parte della nostra vita. Abbiamo pensato l'associazione come luogo di incontro tra donne che condividono la realtà -il lavoro di manager- e l'interesse a ragionare sul proprio vissuto. Vogliamo concentrare l'attenzione sulla specificità del nostro lavoro, su come ricopriamo ruoli direttivi, consapevoli di come, per molti aspetti, ciò di cui abbiamo fatto esperienza riguarda il lavoro di tutte le donne. Consapevoli anche di come non tutti i lavori e le situazioni sono uguali, e che ognuno richiede anche analisi e strumenti specifici. Nel nostro progetto c'è il pensiero, c'è l'orientamento alle pratiche e agli strumenti, e c'è il desiderio di mettere in circolo ciò che viviamo e e ciò che ci sembra di capire. Vogliamo sviluppare una riflessione con altre donne, creando di volta in volta scambi costruttivi. Muovendoci in totale libertà e autonomia di pensiero. Vogliamo dare vita ad un lavoro teso ad una costruzione comune, tra noi e con altre. Nel tentativo di rendere più agevoli i percorsi delle donne che in azienda si sentono di assumere la responsabilità del governo a tutti i livelli.
Luisa Pogliana, Consulente, Presidente dell'associazione Isbella Covili, Head Hunter Anna Deambrosis, Direttore Vita e Previdenza di una società assicurativa Patrizia Di Pietro, Direttore del personale in una multinazionale Pina Grimaldi, Direttore Organizzazione e Sistemi di un gruppo ospedaliero
Il lbro Donne senza guscio Ho vissuto la maggior parte della mia vita lavorativa come Direttore di una staff in una grande azienda italiana. Via via che vivevo tutto questo maturava il desiderio di scrivere. Per riflettere sulla mia vita, e per mettere in circolo ciò che di positivo e di difficoltoso si sperimenta nell'essere donna e manager. Così ho pensato di coinvolgere nella riflessione altre donne, ne è nata una ricerca, e poi un libro. Trenta donne 'in carriera' hanno raccontato come si sono mosse nel mondo del lavoro. Il punto di vista femminile, però, esprime una differenza: non carriera, ma percorso. La realizzazione nel mondo del lavoro è per queste donne parte di un complessivo progetto di vita. Non un progetto schiacciato sul lavoro, tagliando fuori il resto della vita, ma una flessibilità che accoglie le opportunità e le svolte della vita. Il lavoro è prima di tutto realizzazione di sé, la vita è una e la persona è sempre intera. Da queste concezioni emerge un approccio femminile al management. Ho intitolato il libro( Guerini, 2009) Donne senza guscio. Percorsi femminili in azienda, per indicare un momento di cambiamento in cui la persona è vulnerabile, come il granchio quando abbandona il vecchio guscio e aspetta che cresca quello nuovo, più adatto alla sua crescita. Donne senza guscio, dunque, per vari motivi. Perché entrano in azienda senza la protezione di un'appartenenza consolidata a questo mondo. Perché accettano il rischio implicito nell'abbandonare gusci a loro inadatti, percercare anche nel lavoro, una vita a loro misura. Il libro, mostrando la realtà della vita quotidiana delle donne manager, porta alla luce la loro diversa concezione del lavoro e della carriera, le barriere occulte e la cultura diffusa che le penalizzano. E la determinazione, l'intelligenza, il piacere con cui superano tutto questo, indicando percorsi praticabili nonostante contesti sfavorevoli.
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