Il
management che vediamo in azione ogni giorno ripete troppo spesso la
stessa storia. Manca un nuovo agire perché manca un nuovo pensiero.
Ecco quindi il contributo di questo libro: nuovi pensieri e nuove
pratiche, che mettono
in discussione le pretese regole alla base del modello dominante.
Pensieri
e pratiche emergono dal confronto tra donne manager che, in ruoli
decisionali importanti, hanno mantenuto vivo il loro stupore dinnanzi
a ciò che appare insensato, ingiusto, non generativo, fonte di
disvalore. In questi luoghi di uomini, anziché sforzarsi di
adeguarsi, si sono fondate sulla propria differenza. Mostrando
che è possibile schivare l'aut aut tra assimilazione ed esclusione.
Al centro dell’attenzione, un tema
spesso lasciato tra le righe: il rapporto con il potere. Un
potere 'maschile’, che in azienda si manifesta
troppe volte come dominio. Conservatore, autoreferenziale,
lontano da chi lavora. Il punto di vista differente mostra
i guasti di questo potere, e porta un altro modo di intendere
l’azienda: luogo dove convergono interessi diversi ma
dei quali -tutti- bisogna tenere conto. Emerge così un nuovo,
più sensato atteggiamento orientato alla guida, alla cura e al
governo. Si tratta di una opportunità
da cogliere – per le donne, per chi dirige l'azienda e chi vi
lavora, per le aziende nel loro insieme.
La differenza femminile ha
questa portata: allarga e cambia gli orizzonti manageriali, si mostra
come fertile e costruttiva rivisitazione del mondo dell’impresa e
del lavoro.
La diversità stabilisce un confine, la
differenza continuamente lo attraversa.
Questo libro è frutto di un progetto di Donnesenzaguscio, sviluppato con
Isabella Covili, Anna Deambrosis, Patrizia Di Pietro, Giuseppina
Grimaldi.
In libreria dal 10 giugno, edizioni Guerini e Associati (Milano)